Si parla di tricofagia quando il cincillà mangia il proprio pelo o quello di altri cincillà.
Nelle zone di pelo che riescono ad essere raggiunte, chiazze di pelo vengono morsicate in
modo tale che le punte ed una parte della "bar" (o banda) del pelo vengono asportati. ll
pelo cosi troncato avrà un aspetto "morto" e talvolta sembra tosato.
La tricofagia in passato è stata un problema per gli allevatori. Fortunatamente una
migiiore gestione degli allevamenti e le moderne miscele dietetiche hanno fatto sì che la
tricofagia sia ora meno comune.
Tre sono i fattori che con maggiori probabilità sono cause di tricofagia:
l'alimentazione, l'ambiente e i fattori genetici. Sfortunatamente è raro che una di queste
cause sia in modo chiaro l'unica responsabile della tricofagia, di qui le discussioni attorno
alle cause.
ll fattore nutrizionale nella tricofagia può rigurardare la mancanza o uno
squilibrio nelle vitamine o negli aminoacidi. Più semplicemente anche una carenza
di cibo può essere causa di tricofagia. ll cincillà puo mangiarsi quindi il pelo per cèreai.é
disopperire alla mancanza di cibo o ad uno squilibrio nei suoi componenti.
L'ambiente può incidere sugli animati in diversi modi; Io stress o un locale poco
adatto possono essere causa di tricofagia in alcuni soggetti. I fattori che contribuiscono
a creare un ambiente non adatto sono: locali troppo silenziosi in cui si producono
rumori improvvisi, temperature costantemente alte, iimitata circolazione d'arla ed
insufficiente pulizia.
I faffori genetici non sono causa diretta di tricofagia, tuttavia quando
mancano un'adeguata alimentazione ed un ambiente adatto sono i fattori genetici
che individuano quale famiglia o linea di discendenza siano maggiormente colpite
dalla tendenza a morsicarsi il pelo.
Questa teoria ha generato rnolte dlscussioni su come ridure i fattori genetici che
sono alla base di questo tipo di condotta dei cincillà"
La cura degli animali tricofagi dovrebbe partire dalle cause. Bisogna dapprima
regolarizzare il fattore ambientale e l'alimentazione. Una volta che l'allevatore è certo che
questi due. elementi sono sotto controllo una buona cosa è assicurarsi se una linea
genetica sia cattiva, ed in questo caso è consigliabile non farla riprodurre.
Un successivo trattamento di quegli animali con il pelo rosicchiato dipende dagli
animali stessi. Alcuni d[ loro sviluppano una tale abitudine a rosicchiarsi il pelo che diventa
estremamente difficile da curare, altri invece riescono ad essere curati senza troppi
problemi.
Per tutto il tempo in cui la pelliccia rosicchiata rimane attaccata all'animale il nuovo
pelo non cresce. Per evitare ulteriori danni al pelo e per prevenire che gli animali si rosicchino ancora mettere un pezzetto di legno o altro gioco nella gabbia in modo che il cincillà possa rosicchiarlo.
Certi studi indicano che attorno al 10 percento dei cincillà sviluppano questa abitudine.
La tricofagia è un problema che ne maschera inevitabilmente un altro.
Esistono varie cause Probabili:
1. Fattori dell'ecosistema: gabbia troppo piccola, mancanza di tranquillità durante
il giorno, clima caldo ed umido, sovrappopolazione.
2. Fattori nutrizionali: Mancanza di fibra nella razione / Dieta squilibrata:
deficienza di vitamine e/o ,acidi grassi essenziali causa il deterioramento della
bellezza del cincillà ed aumenta il rischio di scatenare tale stereotipia,
3. Fattori di salute: squilibri ormonali, parassiti esterni o interni, palla di peli nello
stomaco, fegato grasso e squilibrio della flora intestinale
4. Fattori di comportamento: noia, stress, aggressività verso un compagno o
imitazione.
5 Fattori ereditari: Esistono linee di cincillà più nervosi e più sensibili allo stress.
Ancora quando si è rimediato al problema scatenante, il cincillà può continuare a
mangiarsi la pelliccia per pura brutta abitudine, ragione per la quale la prevenzione è il
migliore rimedio. Un cincillà felice che vive in un ecosistema favorevole corre meno rischio
di sviluppare questa stereotipia.
ll tricofago ingerisce una gran quantità di peli e bisogna somministrargli prodotti appositi per prevenire una probabile ostruzione intestinale.
M.U.